Cerascreen Rapid* G4– INTOLLERANZE ALIMENTARI
“Intolleranza alimentare” è il nome che genericamente viene dato alle cosiddette “reazioni avverse agli alimenti”.
Contrariamente alle allergie alimentari, IgE-mediate, i cui sintomi si manifestano subito dopo il contatto con quantità anche minime dell’alimento al quale siamo allergici, nel caso delle intolleranze alimentari i sintomi compaiono solo a seguito di un consumo normale (e comunque frequente) di un dato alimento al quale si è sensibili per la presenza di anticorpi IgG4 e possono comparire anche da 2 a 72 ore dopo la sua assunzione.
I sintomi della intolleranza alimentare descritta (mal di testa, problemi intestinali, dermatiti, orticarie, edemi distrettuali, prurito ecc), sono un problema risolvibile mediante un intervento mirato sull’alimentazione, individuando l’alimento, sensibilizzante, responsabile del malessere, ed eliminandolo o riducendolo nell’alimentazione abituale. Di qui la necessità di un test che permetta di individuare la presenza di anticorpi IgG4 specifici per gli alimenti che il sistema immunitario produce nella intolleranza.
Il test “Cerascreen Rapid G4” ricerca appunto queste immunoglobuline IgG4 utilizzando la metodica ELISA, largamente in uso da decenni in tutti i laboratori di analisi, affidabile e ripetibile.
Il test è di esecuzione rapida e può essere eseguito su una quantità minima di sangue raccolto con digitopuntura mediante un capillare. La positività è indice di sensibilità e pertanto richiede una correzione della dieta; talvolta può essere necessaria la eliminazione dell’alimento incriminato. E’ necessaria anche una attenta anamnesi alimentare e nessuna modifica dell’alimentazione può essere decisa arbitrariamente da chi si è sottoposto al test: questa deve essere concordata con uno specialista, sia per la durata sia per la modalità, per proporre eventuali integrazioni dietetiche ed evitare il rischio di esclusioni di aminoacidi essenziali, complessi vitaminici e minerali indispensabili.
Molti test di intolleranza alimentare basano la propria presunta attendibilità e convenienza, offrendo la possibilità di indagare su una vasta gamma di alimenti. Ciò trae spesso in inganno il paziente, che è indotto a pensare che questa caratteristica del test possa essere di maggiore utilità.
La realtà è che oggi sappiamo che per generare uno stato di intolleranza l’assunzione di un alimento deve essere frequente, se non addirittura continuativa e quindi la cerchia degli alimenti o di gruppi di alimenti che appartengono alla stessa famiglia, si restringe di molto, in quanto quasi sempre si tratta di alimenti presenti abitualmente nella dieta del soggetto.
Per tale motivo, appare difficile da comprendere l’utilità di testare un’eventuale intolleranza per alimenti occasionalmente presenti nella dieta, a meno che non facciano parte di una stessa famiglia (ad es. fagioli, soia, oli di semi, arachidi, ecc..
Uno studio condotto su 6.880 pazienti in base a 163 alimenti testati ha indicato che una incidenza del 10% nel generare intolleranza è stata superata soltanto da 44 alimenti e che solamente 14 di questi hanno superato la soglia del 20%. Tra questi alimenti figurano il latte di capra, quello vaccino e quello di pecora, l’albume, il lievito e vari formaggi, le farine dei vari frumenti, pomodoro. Di conseguenza, almeno in prima istanza, un esame condotto su una gran quantità di alimenti non aggiunge alcuna indicazione utile in più, rispetto a quelle fornite da un test più mirato, mentre il costo del test si innalza proporzionalmente Al n degli allergeni alimentari testati.
Cerascreen Rapid” G4, permette di indagare sui 20 alimenti principali, che, statisticamente, sono riconosciuti per il loro più elevato potenziale allergizzante.
A cura del prof. Giulio Iasonna